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24/10/2006
Immigrazione: contributi da Bruxelles
Il programma Aeneas, istituito con il Regolamento Ce N. 491/2004, dispone di risorse da destinare ai Paesi terzi ed in particolare a quelli attivamente impegnati nella preparazione o nell’attuazione di un accordo di riammissione siglato, firmato o concluso con la Comunità europea. L’attuazione avviene attraverso la predisposizione di programmi di lavoro annuali che definiscono priorità, azioni da sostenere, settori, di intervento e geografici.

Obiettivi
Il programma si prefigge di promuovere la cooperazione fra l’Ue e i paesi terzi, contribuendo nei paesi terzi interessati, e in partenariato con essi, al raggiungimento dei seguenti obiettivi: elaborazione della normativa in materia di immigrazione legale, in particolare per quanto riguarda le regole di ammissione e i diritti e lo status delle persone ammesse, il trattamento equo dei residenti legali, l'integrazione e la non discriminazione nonché le misure per lottare contro il razzismo e la xenofobia; sviluppo della migrazione legale in base ad un'analisi della situazione demografica, economica e sociale dei paesi d'origine e dei paesi ospiti e della capacità ricettiva di questi ultimi e informazione pubblica sui vantaggi della migrazione legale e sulle conseguenze della clandestinità; sviluppo della normativa e di procedure per quanto riguarda la protezione internazionale, al fine di garantire il rispetto del principio del "non refoulement" e di migliorare la capacità dei paesi terzi interessati che ricevono richiedenti asilo e profughi. Un ulteriore obiettivo riguarda la messa a punto nei paesi terzi interessati di una politica efficace e preventiva nella lotta contro la migrazione illegale; riammissione, nel pieno rispetto delle leggi, e reintegrazione durevole, nel paese terzo interessato, di persone che sono entrate o che sono rimaste illegalmente sul territorio degli Stati membri.

Azioni
Le azioni che potranno essere sviluppate sono: organizzazione di campagne informative, e prestazione di consulenza giuridica, sulle conseguenze dell'immigrazione illegale e il lavoro clandestino nell'Unione europea; diffusione di informazioni e di consulenza giuridica sulle possibilità di lavorare legalmente nell'Unione europea; messa a punto di attività volte a mantenere i legami tra le comunità locali del paese d'origine e gli emigranti legali e ad agevolare il contributo dei migranti allo sviluppo sociale e economico delle comunità nei paesi d'origine, anche facilitando l'utilizzazione delle rimesse per investimenti produttivi e iniziative di sviluppo.
Contributi, poi, sono previsti per agevolare del dialogo tra le istituzioni del paese terzo e i cittadini di tale paese che considerano la prospettiva di emigrare.
Vediamo ancora le altre azioni finanziabili: sostegno al potenziamento delle capacità in materia di elaborazione, attuazione e garanzia dell'efficacia della normativa nazionale e dei sistemi di gestione per quanto riguarda l'asilo, la migrazione e la lotta contro le attività criminali. Previsto il finanziamento di azioni relative alla valutazione ed eventuale miglioramento del quadro istituzionale e amministrativo e delle capacità di effettuare i controlli di frontiera nonché miglioramento della gestione di tali controlli,anche tramite la cooperazione operativa; potenziamento delle capacità in materia di sicurezza dei documenti di viaggio e dei visti, di condizioni di rilascio, di identificazione e di documentazione di migranti clandestini, inclusi i propri cittadini, e dell'individuazione di documenti e visti falsi; introduzione di sistemi per la raccolta di dati; osservazione e analisi dei fenomeni migratori; identificazione delle cause profonde dei movimenti migratori e definizione di misure volte ad affrontarle; agevolazione dello scambio di informazioni sui movimenti migratori, in particolare sui flussi migratori verso l'Ue.
Ancora, un’altra priorità è lo sviluppo di un dialogo regionale e subregionale nel settore dell'asilo e della migrazione, compresa la migrazione illegale; assistenza ai paesi terzi interessati nella negoziazione dei loro accordi di riammissione con i rilevanti paesi; sostegno al potenziamento delle capacità nei paesi terzi interessati per quanto riguarda le condizioni di accoglienza e la capacità di protezione nei riguardi dei richiedenti asilo, la riammissione e la reintegrazione durevole degli emigrati rimpatriati e i programmi di reinsediamento; sostegno al reinserimento socioeconomico mirato delle persone rimpatriate.
Il bando è suddiviso in 5 lotti, corrispondenti a 5 aree geografiche (Africa Sub-Sahariana e Sud-Mediterraneo, Medio Oriente e Turchia, Nuovi Stati Indipendenti e Balcani, Asia, America Latina), ciascuno dei quali suddiviso in priorità geografiche: per ognuna di esse sono stabilite le azioni ammissibili.

Beneficiari
Il programma è aperto a tutti i Paesi dell’Unione europea a 25.
I beneficiari sono:
- Ong e altri soggetti non statali;
- Organizzazioni internazionali;
- per gli Stati beneficiari: organismi pubblici o agenzie nazionali, enti pubblici e autorità regionali o locali, con personalità giuridiche distinta da quella dello Stato e dai suoi ministeri;
- per gli Stati Ue: enti pubblici di livello nazionale, regionale o municipale;
- Università e Istituti di ricerca.

Contributo
Le risorse a disposizione nell’ultimo bando sono pari a 40.676.500 di euro.
Il contributo può variare dal 50% all'80% dei costi di progetto, per un massimo di 2 milioni di euro.
Non saranno presi in considerazione progetti che richiedano un contributo inferiore a 500mila euro.
Il bando segue la c.d. procedura ristretta che prevede una procedura di presentazione a due fasi: la prima fase prevede la compilazione del "concept note form": solo i proponenti selezionati sulla base del "concept note form" saranno invitati a presentare le proposte complete di progetto, fra le quali saranno infine selezionati i progetti da finanziare.
La scadenza prevista per la prima fase è il 7 novembre 2006.
© 2005 Interazione&Innovazioni s.r.l.